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LA GILDA ORAFA PRESENTA LA DIGITALIZZAZIONE DELLE AZIENDE ORAFE

La data:05/06/2019

1. L'impresa orafa prima della digitalizzazione

L’uomo è divenuto stanziale con la nascita dell’agricoltura risale a circa 11.000 anni fa. Tanta è la storia che ci separa dalla nascita dell’economia dei beni materiali. Un’ evoluzione molto lenta, che ci ha portato all’attuale organizzazione sociale ed economica. Rispetto alla familiarità tipica del mondo nella sua dimensione materiale, il mondo IMMATERIALE rappresenta una rottura dei nostri schemi classici di relazione tra concetti e tra le dinamiche intercorrelate perché sono 11.000 anni che ne osserviamo l’evoluzione lenta, costante e sempre uguale a se stessa. L’avvento del mondo immateriale rappresenta una rottura col passato perché cancella tutte le certezze sedimentate.

Con l’avvento delle macchine a vapore è cominciata l’industrializzazione. Con l’elettricità siamo arrivati ai media di massa e alle estensioni cognitive così brillantemente descritte da Marshall McLuhan in Gli strumenti del comunicare ove in qualche modo preconizzava il salto paradigmatico, quello della dematerializzazione, per l’appunto.

La dimensione materiale, proprio per la sua fisicità, è caratterizzata da alcune proprietà che sono alla base di tutti i suoi meccanismi di funzionamento e che oggi sono modellate (in maniera per i più sconosciuta) dalla progressiva dematerializzazione di molte attività umane frutto dello sviluppo tecnologico.

Nella dimensione materiale del mondo produrre, riprodurre, archiviare e trasferire costa sia tempo sia denaro. Nella dimensione materiale i beni possono essere escludibili (nel senso che si può escludere taluni dall’esercizio del DIRITTO DI GODIMENTO), per loro stessa natura deperiscono ed infine sono sempre disconnessi.

Ma cosa significa “virtuale” ? Cosa si intende esprimere con la locuzione “beni virtuali” ? Il termine virtuale proveniente dal latino medioevale virtualis che significa “ciò che è solo in potenza ossia che è potenziale”.

Nel 1455 Johannes Gutenberg inventò la stampa: la tecnologia aveva introdotto uno strumento che consentiva in modo semplice e ripetitivo di fare copie di opere dell’ingegno sempre su un supporto materiale, ma con costi decrescenti rispetto all’originale scritto a mano dall’amanuense.

Un’opera riprodotta senza che l’autore ne abbia concesso il diritto, proprio grazie alla sua fisicità (e quindi alla sua rivalità ed escludibilità), può essere sequestrata.

Anche  i brevetti per invenzione per invenzione costituiscono titoli giuridici grazie ai quali viene conferita a un titolare un’esclusiva di sfruttamento.

2. L'impresa orafa negli anni 2000 (inizio dell'era digitale)

Nell’anno 2001 è stato lanciato:

  • l’iPod e, poco dopo, l’iTunes Store di Apple, sistemi che hanno ridefinito rapidamente e in modo radicale il mondo della musica;
  • l’ADSL  (per la rete fissa) che realizzava due balzi in avanti notevoli rispetto ai precedenti modem (dial-up): in primo luogo il collegamento era a banda larga, oltre 10 volte più veloce dei modem, inoltre il collegamento alla rete è permanente (always –on) e così si sono azzerati  i tempi necessari per richiedere e ricevere i contenuti (tutto è diventato immediato).

Il Tipping point ossia il momento in cui collocare l’inizio della rivoluzione digitale, è fissato proprio nell’anno 2001. I ragazzi che hanno iniziato a usare i computer in questo anno sono chiamati i “nativi digitali”; sono chiamati  “coloni” coloro che prima di sbarcare su Internet, hanno conosciuto le calcolatrici e un mondo analogico; infine sono chiamati “immigrati” coloro che sono nati in periodo ancora antecedente e faticano ad ambientarsi e a capire il digitale perché sono ancorati ai modi tradizionali.

Senza averne percepito esattamente la portata, la tecnologia digitale ha consentito svolte epocali. Oggi quando il controllore passa nei vagoni a chiedere conto del nostro biglietto di viaggio, ciò che fa fede non è più il titolo cartaceo, ma la sua forma immateriale: ovvero codice alfanumerico (ancorché stampato su un foglio di carta) presente in un archivio centralizzato consultato dal controllore. Nel passato il biglietto era una modalità per trasportare nello spazio e nel tempo l’informazione “ho pagato per il viaggio”. Ora non serve più il documento fisico. Quell’informazione è codificata in una base di dati online e il controllore chiede al sistema.

Per analogia, è come se il certificato anagrafico richiesto in comune e presentato a un’amministrazione non facesse più fede, ma facesse invece fede il dato anagrafico presente in un’anagrafe centralizzata e consultato dalla stessa amministrazione. Non è ancora così. Ma lo sarà in futuro. Il titolo immateriale viene acquisito tramite una transazione tutta online.

Una sentenza della Cassazione ha stabilito che se la dichiarazione dei redditi inviata telematicamente e presente negli archivi dell’amministrazione è diversa dalla copia cartacea in possesso del cittadino, prevale la prima come “autentica”. Ossia quella digitale.

Prima un libro e la pellicola di un film erano degli oggetti fisici e si potevano regalare oppure prestare (a titolo gratuito o a titolo onersoso), mentre nella dimensione immateriale passare all’amico un file EPUB è contraffazione.

Oggi un libro è un “archivio in un dispositivo” e non è una proprietà ma un insieme di diritti, facoltà che possono prevedere limiti temporali o numero di fruizioni.

Inoltre oggi i diritti e i vincoli sono sostituiti da innumerevoli clausole scritte in corpo sette, grigio chiaro, che l’utente seleziona con un clic del mouse dichiarando di averle “lette e accettate”.

Nella dimensione immateriale produrre costa, ma costa generalmente meno dell’analogo fisico.

Nella dimensione immateriale trasferire è istantaneo.

Nella dimensione immateriale non vi sono i confini dei turni di lavoro (perché si partecipa a riunioni remote, condividendo online applicazioni e documenti digitali tra colleghi ai quattro angoli del globo, oppure perché la manipolazione è affidata ai computer. E nei casi in cui serva che un essere umano assista, questo può trovarsi fisicamente in qualsiasi parte del mondo).

Nella dimensione immateriale i beni non sono escludibili. La possibilità di godere di un bene immateriale da parte di un individuo non può essere impedita da parte di un altro, a meno di non impedirgli l’uso di strumenti elettronici e l’accesso a Internet in qualunque luogo e momento.

La dimensione immateriale non offre un’esperienza percettiva e confrontabile con quella materiale, e non la offrirà per molto tempo. Generalmente viene esperita con la vista e l’udito.

Mentre un utente che acquista una sedia ha il diritto di farci ciò che vuole, l’utente che acquista un dispositivo non ha più il diritto di farci ciò che vuole. La limitazione dei diritti stabiliti nella licenza d’uso del software del dispositivo hardware prevale sul diritto di proprietà dell’utente che acquista il dispositivo. In questo contesto nel 2015 John Deere, ha sostenuto che anche gli agricoltori non possiedono più i trattori in senso tradizionale, perché il software è una componente essenziale dei trattori moderni e riguarda ogni aspetto del loro funzionamento; esso è di proprietà degli agricoltori che hanno una licenza d’uso ottenuta nel momento in cui acquistano il trattore poiché il trattore in commento, dal punto di vista del produttore, è solo una specie di grosso robot a comando umano.

3. Il concetto di scalabilità applicato all'aziende orafa (l'impresa orafa nell'anno 2020)

A proposito del discorso fin qui svolto, Douglas Engelbart parlò del concetto di “scalabilità” per esprimere il concetto che con la progressiva miniaturizzazione delle componenti elettroniche, queste sarebbero costate sempre di meno e avrebbero anche utilizzato meno energia.

Una crescita tuttavia non può essere esponenziale per sempre. Prima o poi ci si confronta con barriere che non possono essere superate e la crescita si ferma. Però per l’ elettronica, a oggi, non è ancora successo.Le componenti principali che determinano l’evoluzione della potenza del computer sono 3: i processori, la memoria e i sistemi di input/output. Nel 2021 è stata ipotizzata la “fine del dominio 2D”.

Ma quanta è la capacità di archiviare e di memorizzare dati? Nell’anno 2018 la capacità di memorizzazione digitalmente è di oltre 30000 exabyte. Un exabyte corrisponde a 500000 miliardi di pagine di testo pari a 1000 miliardi di risme di carta.

Nell’interrogarci se ciò che stiamo vivendo oggi sia un fiume o una baia, non dobbiamo dimenticare che la crescita esponenziale si troverà ad affrontare il muro dello sviluppo dell’elettronica, il momento in cui la curva di crescita esponenziale flette e si trasforma in una sigmoide (una curva a S). E’ come se nella natura l’intelligenza umana fosse un limite asintotico non raggiungibile.

Dato che il rapporto qualità/prestazioni dei dispositivi elettronici è destinato ad implementarsi ancora per qualche decennio, diventerà economico inserire dispositivi elettronici per aumentare la rilevanza della parte immateriale degli oggetti fisici, per abilitare nuovi servizi e nuove modalità di commercializzazione e assistenza, per inventare nuovi prodotti e per ottimizzare il loro ciclo di vita.

La miniaturizzazione dell’elettronica determinerà la progressiva la riduzione dei costi. Ciò si potrà realizzare attraverso l’”Internet delle cose” (Internet of Things) ovvero oggetti dotati di una minima capacità di acquisizione, memorizzazione ed elaborazione che mandano e ricevono informazioni online, sensori di presenza, microfoni, telecamere interconnessi con le nostre funzioni di elaborazione e le nostre capacità di archiviazione.

Un minuscolo computer dotato di un identificativo unico, una minima capacità di elaborazione, archiviazione e input/output oggi può avere dimensioni della punta di un ago. Questo tipo di computer – la miniaturizzazione più estrema dei dispositivi RFID (sistemi di identificazione in radio frequenza) – viene usato per scopi di identificazione e tracciamento di oggetti materiali; acquisisce anche da campi elettromagnetici dell’ambiente l’energia necessaria per funzionare e comunicare con altri dispositivi . Si tratta di funzioni che sono utili in applicazioni quali l’antitaccheggio, la redazione dell’inventario, il controllo delle filiere, il tutto, si badi bene, con un unico dispositivo.

In dispositivi poco più grandi di una testa di spillo si possono avere microfoni e con oggetti solamente un poco più grandi, si possono installare delle telecamere. Si tende a privilegiare l’investimento per arricchire di funzionalità i prodotti, rispetto a quello per mettere in sicurezzai dispositivi.

L’identità digitale diventa così il fondamento più estremo nella competizione nella dimensione immateriale.

È evidente che l’evoluzione porta le industrie verso un presidio diretto da un centro, mediato algoritmicamente. Il centro tende a svolgere sempre più funzioni, grazie alla digitalizzazione dei processi, all’integrazione digitale delle filiere e al contatto diretto con le periferie e i clienti.

Il passo successivo sarà la flessione dei prezzi, ulteriormente a scapito dell’operatore tradizionale.

Il valore attribuito all’intermediazione algoritmica viene retribuito con royalites che possono essere trasferite secondo l’allocazione della proprietà intellettuale dell’algoritmo.

Un filo invisibile lega tutti noi alla rete. Possedere uno smartphone ci rende sempre connessi. L’89% delle persone dichiara di collegarsi più volte al giorno o essere sempre connessa. Ognitelefono comunica in continuazione verso Google e Apple. Ogni volta che visitiamo un contenuto che presenta un bottoncino di Facebook o Twitter , le due aziende vengono a sapere che l’utente è passato di lì. L’App di Whatsapp comunica in continuazione verso l’azienda, così come Instagram che, per inciso, appartengono entrambe a Facebook.

Cosa definisce una persona? Nome e cognome oppure l’insieme dei luoghi ove si reca, delle sue interazioni, delle sue relazione e attività integralmente registrati nella dimensione immateriale?

Ogni contenuto che un utente riceve da un intermediario tramite un dispositivo connesso veicola a ciascuno messaggi personalizzati su base individuale per ciascuno degli utenti e per ogni comunicazione o acquisto.

Tutte le informazioni sono acquisite e archiviate a costo nullo.

La qualità dell’esperienza utente (user experience) nell’uso di un servizio diverrà sempre più un fattore critico di successo. Ciò accadrà in misura crescente sia in fase di prevendita, con marketing sempre più mirato, sia in fase di vendita/post vendita, per acquisire dati utili alla produzione. Sia in termini di utilizzi (e quindi di affinamento della progettazione), sia per la manutenzione.

Questa enorme conoscenza di ciascun singolo cliente potrebbe risultare una barriera all’ingresso di nuovi attori che non dispongono di questa conoscenza, in quanto non c’è più un prezzo da battere, ma un insieme di prezzi individuali determinati da altrettante transazioni private guidate dall’intelligenza artificiale. Un nuovo attore che non disponesse della perfetta conoscenza di ciascun cliente non sarebbe in grado di competere efficacementetuttavia gli intermediari online, grazie all’effetto rete lock-in e assenza di regole a favore della frammentazione della concorrenza, tenderanno sempre più a essere operatori monopolisti nella dimensione immateriale, anche perché i ritorni unitari potranno crescere con la dimensione.

4. La Gilda Orafa per la realizzazione dell'impresa orafa digitale

Vuoi portare la 4° rivoluzione industriale nella tua azienda orafa ? Vuoi realizzare i tuoi profitti secondo il principio di scalabilità ? Vuoi restare nel mercato come player principale ? La Gilda Orafa è ciò che stati cercando: Goldsmith42 https://bit.ly/2Xrjq3h in collaborazione con la Camera di Commercio  https://bit.ly/2I4hp6F e il Marchio Orafo "DiValenza"  https://www.linkedin.com/company/divalenza

 

 

 

LO STUDIO COGGIOLA

L’aggiornamento specialistico - curato e periodico - dei professionisti e degli impiegati amministrativi che lavorano presso lo Studio Coggiola di Valenza, si traduce oltre che in un elevato standard qualitativo nell’esecuzione delle attività proprie dello Studio, anche in un servizio di informazione capillare e tempestivo su tutte le notizie di interesse per gli imprenditori e le partite IVA.